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Mozia

La laguna dello Stagnone comprende le seguenti quattro isole: S. Pantaleo, S.Maria, Schola e l'Isola Grande.
All'inizio del XX secolo, Joseph Isaac Spatafora Whitaker ha scoperto che sull'isola di S. Pantaleo sorgeva l'antica Mozia, fondata dai Fenici nell'VIII sec. a.C. come centro commerciale.
Nel VI - V sec. a.C. la città ha avuto un periodo di grande prosperità, ma nel 397 a.C. fu distrutta da Dionisio il Vecchio di Siracusa.
I sopravvissuti andarono a rifugiarsi sul promontorio di Capo Boeo, dove con l'appoggio militare di Cartagine, fondarono la città di Lylibeo.
Mozia rappresenta un sito assolutamente unico nel suo genere per la presenza di resti archeologici appartenenti alla civiltà fenicio-punica.
Sull'isola possiamo trovare una varietà ornitologica come gli aironi, i fenicotterirosa le garzette, ecc...
La laguna è una vera e propria riserva naturale dove trovano l'habitat ideale le orate. le anguille, le triglie e i saraghi.
Bisogna segnalare in particolare la presenza di pesciolini come l'Aphanius fasciatus che appartengono ad una popolazione protetta.
Mozia possiede una vegetazione particolare, formata in gran parte da piante alofile (piante viventi salmastre) come la Salicornia, il Limonium e l'Atriplex.
Il fondo della laguna è coperto dalla Posidonia oceanica, pianta di garnde interesse ecologico-naturalistico, indispensabile per la protezione dei fondali marini e per la produzione di ossigeno.
Localizzazione sulla mappa dei punti 2, 11, 12
Nel VI sec. a.C. i Fenici per proteggere meglio la città, costruirono una cinta muraria di 2500 m. circa di lunghezza che percorrera tutto il perimetro dell'isola con uno spessore di circa 5 m.
La muraglia presenta a intervalli di 22 m. torri di avvistamento collegate ad un camminamento protetto dalla merlatura in pietra arrotondata alla sommità (alcuni esemplari sono esposti nel museo), caratteristica di tutte le città Fenicie. Nella parte sud dell'isola, in posizione aggettante ai bastioni, è stato scoperto un edificio militare chiamato la Casermetta.
Localizzazione sulla mappa dei punti 3, 4
La porta Nord era protetta lateralmenteda due bastioni poligonali e prevedeva all'interno due file parallele di tre porte (una fila per ogni senso di marcia). Da lì parte la strada sottomarina, lunga circa 2 Km., che collega Mozia alla terraferma (Birgi), in parte distrutta dagli abitanti dell'isola. Probabilmente la parte superiore della Porta Nord era decorata dal gruppo scultoreo rappresentante, forse, due leonesse che azzannano un toro.
Localizzazione sulla mappa dei punti 5
Il  Santuario di Cappiddazzu (Grande Cappello) era una zona sacra, delimitata da un recinto dove si innalzava un tempio, probabilmente dedicato a "Baal Hammon". Gli scavi hanno permesso di ritrovare alcuni oggetti sacri, come per esempio dei dischi in terracotta decorati, che servivano da stampi per preparare le focacce che si offrivano durante le cerimonie religiose, e anche alcune Arule, piccoli utensili in terracotta o in pietra decorati con animali domestici o fantastici, utilizzati come porta-incenso.
Localizzazione sulla mappa dei punti: 6
I Fenici erano esperti commercianti e artigiani. Essi lavorano le materie prime, come il ferro, la ceramica, il vetro e le conchiglie, che rivendevano sotto forma di prodotti finiti. Erano celebri per la produzione della porpora ; infatti il termine "fenicio" deriva dal greco "Phoinix" che significa "colore rosso".  La porpora era un prodotto considerato di lusso: per ottenere un grammo di questa colorazione occorrevano 7000 conchiglie, chiamate Murex o Lumache di mare. 
Localizzazione sulla mappa dei punti 7
La Necropoli Arcaica risale all'VIII sec. a.C., data della fondazione della città di Mozia. Le tombe si presentano sotto tre forme: vasi in terracotta contenenti le ceneri del defunto, insieme a sei placche in tufo contenenti le ceneri, oppure sotto forma di sarcofago. Nel VI sec. a.C. la città fu protetta da una cinta muraria costruita in parte vicino alla Necropoli.  
Localizzazione sulla mappa dei punti 8 
Sull'isola e' presente un santiario , il Tophet, dove i fenici depositavano, dentro urne, i resti dei sacrifici umani e animali (pratica molto diffusa). Gli scavi hanno permesso di rilevare circa 1000 urne disposte in vari strati: due strati d'urne con accanto stele a tre strati: due strati d'urne con accanto stele a tre strati sovrapposti solamente di urne. Gli studi effettuati su questi resti hanno consentito di osservare che soltanto il 20% delle urne conteneva resti umani.
Localizzazione sulla mappa dei punti  9
Il Museo di Mozia porta il nome di Giuseppe Whitaker, che lo ha realizzato all'inizio del XX secolo. Contiene alcuni reperti ritrovati a Mozia, Birgi e Lilybeo (oggi Marsala). Nel Museo possiamo ammirare: ciotole, vetri, oggetti con ornamenti in metallo, ceramiche, armi, gioielli e monili. Oltre alle due importanti opere scultoree (il bassorilievo delle due leonesse che azzannano un toro e il giovane di Mozia), sono esposti oggetti sacri come stele, porta-incensi, amuleti, scarabei (questi ultimi riferibili alla magia popolare egiziana).
Attualmente il Museo presenta dodici sezioni.
La statua del Giovane di mozia e' uno dei pezzi piu' importanti: ritrovata nel 1979 nella Zona K, senza braccia e senza piedi è in marmo ed e' alta 1,81m.Rappresenta un giovane uomo , armonioso nelle sue proporzioni, in posizione eretta e rivestito da una lunga tunica pieghettata (il Chitone), che davanti è ripiegata in un ricco panneggio. L'opera scultorea, sicuramente eseguita da un grande artista greco o di cultura greca, è databile al V° sec. a.C. Ma chi è questo giovane uomo? Il Dio Apollo, personificazione del Sole, che esce dal mare? Il Dio MelKart, divinità protettrice delle colonie fenicie, rappresentato sotto forma di guerriero fiero? Un Auriga (conduttore di carri) vittorioso?
Localizzazione sulla mappa dei punti 10 
La casa dei Mosaici, scoperta da Whitaker, è una costruzione a pianta ellenistica con un vasto cortile aperto circondato da un portico con colonne, risalente probabilmente al periodo successivo alla distruzione di Mozia. I mosaici (III sec. a.C.), realizzati con ciottoli di fiume neri e bianchi, si sviluppano come un tappeto a pannello e rappresentano un felino che assale un toro, un grifo alato che attacca un cervo, due teste di stambecchi e un cavalluccio marino.
La localizzazione sulla mappa dei punti 13 14
Il Cothon è un piccolo bacino artificiale, di forma rettangolare, con le pareti rivestite da blocchi squadrati di pietra. Era utilizzato come piccolo porto commerciale. La larghezza del canale, che immette dal bacino allo Stagnone, non permetteva l'accesso alle grandi imbarcazioni; infatti si presume che il Cothon fosse realizzato per permettere il trasporto delle merci (materie prime e prodotti finiti) delle navi, che ancoravano al largo della laguna, all'isola per mezzo di piccole imbarcazioni.  La Porta Sud si trova in prossimità del Cothon. Era protetta da due bastioni poligonali (V sec. a.C.), da cui si dipartiva una strada che dava accesso al quartiere residenziale e, molto probabilmente, attraversava tutta l'isola per condurre fino alla Porta Nord.

 

LEGENDA

  1. Molo
  2. Torre d'avvistamento con scale
  3. Strada sommersa
  4. Porta Nord
  5. Santuario di Cappiddazzu
  6. Zona industriale e Zona K
  7. Necropoli
  8. Tophet
  9. Museo Whitaker
  10. Casa dei mosaici
  11. Casermetta
  12. Fortificazioni
  13. Porta Sud
  14. Cothon
 

Questo lavoro è stato realizzato da Gessica Medusa e Claudia Salerno dell'Istituto Tecnico Commerciale e per il Turismo "G. Garibaldi" di Marsala. Noi ringraziamo il Preside, Prof. Francesco Paolo Marino, che ci ha consentito la pubblicazione di questo lavoro.

 

Mozia

La lagune du Stagnone comprend les 4 îles suivantes: San Pantaleo, Santa Maria, Scola et l'isola Grande. Au début du XX siécle, Joseph Isaac Spatafora Whitaker a découvert que sur l'île de San Pantaleo, se trouvait l'ancienne Mozia. Mozia a été fondée par les phéniciens au VIIIe siécle av. J-C, comme comptoir commercial. La cité a connu une période de grande prospérité au VIe, Ve siécle, mais elle fut détruite par Denys l'ancien de Syracuse, en 397 av: J.C. Les survivants iront se réfugier sur la terre ferme où ils fonderont la citè de Lilybèe grâce à l'appui militaire de Carthage. Mozia reprèsente un site absolument unique en son genre dû en particulier à une stratification pure de vestiges relevaqnt de la culture phènicienne punique. Sur l'île nous pouvons observer une multitude d'oiseaux: hèrons, rouges-gorges, flamands roses, spatules. La lagune est un vèritable vivier naturel: bars, dorades, anguilles, rougets. Il faut signaler en particulier la prèsence du petit poisson Aphanius fasciatus qui est une espèce protégée. Mozia possedè une végétation particulière formée en grande partie de plantes halophiles (plante vivant dans un milieu saumâtre), comme par exemple: la Salicorne, et l'Halimone portucolaides. Le fond de la lagune est couvert de Poseidonia plante fondamentale et indispensable pour la protection des fonds marins, des côtes ainsi que pour son apport en oxygène.    
Localisation de la carte sur les points 2 11 - 12
Au Vle siécle av. JC les phéniciens, pour mieux protèger la Citè construisent une enceinte de fortification de 2500m de long qui parcout tout le périmétre de l'île, et d'une largeur d'environ 5m. La muraille prèsente tous les 22m une tour de guet relièe par un chemin de ronde protègè par des merles en pierre arrondies (qui se trouvent en partie dans le musée) semblables aux autres cités phéniciennes. A l'extérieur, adossé aux remparts se trouve un édifice militaire appelé <<Casermetta>> (la petite caserne).
Localisation de la carte sur les points 3 - 4 
La Porte Nord était protégée par deux bastions polygonaux. Sa fermeture était constituée de deux rangées parallèles de trois portes une derrière l'autre, de là partait la route qui reliait Mozia à la terre ferme (Birgi). Cette route, en partie, détruite  par les habitans de l'île, a été recouverte, par la mer. La sculpture, quì se trouve dans le musée et qui représente deux lions abattant un taureau décorait probablement la partie supérieure de la porte.
Localisation de la carte sur les points  5
Le Sanctuaire de Cappiddazzu (grand chapeau) était une zone sacrée délimitée d'une enceinte où s'élevait un temple dont on ne connaît pas exactement la divinité; il s'agissait probablement de "Baal Hamon". Les fouilles ont permis de retrouver des objets sacrés comme par exemple: des disques en terre cuite décorés servant de moule pour faire des galattes qu'on mangeait ou qu'on offrait durant les cérémonies religieuses ainsi que des arules, petits autels, en terre cuite ou en pierre, décorés d'animaux domestiques ou fantastiques, utilisés comme porte encens.
Localisation de la carte sur les points  6
Les phéniciens étaient de très bons commerçants et artisans. Ils travaillaient les matières premières telles que le fer, la céramique, le verre et les coquillages qu'ils revendaient sous forme de produits finis. Ils étaient célèbres pour la production de la pourpre le teme'phènicien' en effet dérive du grec "phoinix" qui signifie couleur rouge. La pourpre est un produit considéré de luxe: pour obtenir un gramme de ce colorant il faut 7000 coquillages applés murex ou escargot de mer.
Localisation de la carte sur les points 7
La nécropole archaìque du Vlle siécle av. J.C., date de la fondation de la cité de Mozia. Les tombes se présentent sous trois formes: des cistes en pierre contenant les cendres du défunt, des ensembles de six plaques en tuf contenant les cendres et des sarcophages. Au Vle siécle av. J.C. la cité fut protégée par une enceinte de fortification construite en partie sur la nécropole.
Localisation de la carte sur les points 8
Un sanctuaire à ciel ouvert où les Phéniciens déposaient dans des urnes les restes de sacrifice humain et d'animaux que l'on pratiquait sur l'île. Les foulles ont permis de mettre à jour environ 1000 urnes sous forme de 5 stratifications: 2 couches d'urnes accompagnées de  stéles et 3 couches qui ne présentent que des urnes. Les études effectuées sur ces restes, ont permis d'observer que seulement 20% de ces urnes contenaient des  restes humains.
Localisation de la carte sur les points 9
Le musée de Mozia voulu Giuseppe Whitaker, dont il porte le nom, a été fondé, au début du XXe siécle. Il contient une partie des vestiges de Mozia, Birgi et Lilybée (aujourd'hui Marsala). Dans ce musée nous pouvons admirer: des bols, des verres, des objets d'ornoment en métal, des céramiques, des armes et des bijoux; deux sculptures: deux lions qui saisissent entre leurs crocs un taureau et le jeune homme de Mozia; des objets sacrés comme des stèles, portes-encens, gris-gris, scarabées (magie populaire égyptienne). Actuellement le musée présente 12 sections. La statue du jeune homme de Mozia est une des pièces les plus importante du musée. Elle a été retrouvée en 1979 dans la zone k, sans bras et sans pieds. Elle est en marbre et mesure 1,81m. Elle reprèsente un jeune homme, harmonieux dans ses proportions, debout et revêtu d'une longue tinique plissée (le chiton) resserrée à la poitrine par une écharpe et descendant jusq'aux pieds. On suppose que l'artiste était Grec et que sculpture date du Ve siécle av.J.C.  Mais qui est donc ce jeune homme? Le dieu Apollon, personnification du soleil, qui sort de la mer? Le dieu Melkart, divinitè protectrice des colonies phéniciennes représentée sous la forme d'un guerrier vainqueur? Un Aurige (conducteur de chars) victorieux?
Localisation de la carte sur les points 10
La Maison des mosaìques conçue suivant un plan hellénistique a été contruite après la destruction de Mozia, et elle est constituée par une vaste cour ouverte et entourée par un portique avec des colonnes. La maison des mosaîques a été découverte par Whitaker. Las mosaîques, réaliséees avec des galets de fleuve noirs et blancs, se développent comme un tapis à panneaux et représentent des lettes entre animaux réels comme le félin e le taureau mais aussi le griffon qui attaque un cerf, des têtes de bouquetins et un cheval marin.
Localisation de la carte sur les points 13 - 14 
Le cothon est un petit bassin artificiel de forme rectangulaire  aux parois revtues de blocs de pierres carrées. Il était utiisé comme petit port commercial. Les dimensions de l'embouchure ne permettaient pas l'accès aux grandes embarcations. On suppose que ce bassin fut conçu pour permettre l'acheminement des marchandises (matières premières et produits finis) de la cité aux navires ancrés au large de la lagune, grâce à de petites embarcations. La Porte Sud se trouve à proximité du Chothon. Elle était protégée par deux bastions polygonaux  (Ve av. JC).  La porte donnait accés au quartier résidentiel d'où portait une route qui rejoignait la porte Norde.

 

LEGENDA

  1. Quai
  2. Tour de guet avec escalier
  3. Route sumergée
  4. Porte Nord
  5. Sancuaire de Cappiddazzu
  6. Zone industrielle et Zone K
  7. Nécropole
  8. Tophet
  9. Musée Whitaker
  10. Maison des mosaìques
  11. Petite Caserme
  12. Fortifications
  13. Porte Sud
  14. Cothon
 

Ce dépliant a été réalisé par les élèves de la deuxieme classe "A" année 2003/2004 touristique de Istituto Tecnico Commerciale "G. Garibaldi" de Marsala. Nous remercions le proviseur M. Marino Francesco Paolo qui nous permis de publier cet ouvrage.

 

Mozia

The lagoon of the Stagnone is comprised of the following four island: S. Pantaleo, Schola, S. Maria, and isola Grande. At the begining of the 20th century, Joseoh Isaac Spatafora Whitaker discovered that on the island of St. Pantaleo there were the ruins of ancient Mothia.
Mothia was founded by the Pheonicians in the 8th century  B.C.. It was a successful economical centre. Through the 6th and 5th century the city had a period of great prosperity, but in 397 B.C. it was destroyed by Dionisio the Old from Syracuse. The survivors sought refuge on the promontory Capo Boeo, where, with the military help of Carthage, they founded the city of Lilibeo.  Mothia is unique because it is one of the only existing places with archaeological remains pertaining to the Phoenician-Punic civiliziation. On the island one can find a variety of bird species of ornithological interest such as herons, pink flamingos, razor-bills, etc. The lagoon is a protected natural reserve where one can find an ideal habitat for gilthead, eel, mullet, and white bream. The presence of a fish called Alphanius fasciatus deserves a special mention since it pertains to a protected population. Mothia has a particular vegetation growth, in a large part due to the "alofile" plants (plants that need soil enriched with salt to survive) like Salicornia, Limonium, Atriplex. The bottom of the lagoon is covered with oceanic Posidonia; plants of great ecological and naturalistic interest. These plants are an indispensable part of the marine life and must be protected bacause their production of oxygen is crucial to the survival of marine plants. 
 Localization on the map of the points    2   11 - 12
In the 6th century B.C. the Phoenicians in order to better protect their city, built town about 2500 metres in lenght and 5 metres tick that ran all around the perimeter of the island. At intervals of every 22 metres, these walls had look-out towers with round stones at the top and protected walk-way (some examples may be seen in the museum exposition) this was a tipical feature in all Phoenician cities. A military structure called the "Casermetta" was discovered on the South part of the island. It was placed in a strategic location overlooking the ramparts.
Localization on the map of the points     3 - 4 
The north Door was protected by two polygonal ramparts. The rampart closure consisted of two parallel groups of three doors, one after the other. At this point the underwater street that connected Mothia to the main land, Birgi, started. This street was two kilometers in lenght; but it was partially destroyed by the islanders. This upper part of this North Door was probably decorated by some sculpture of two lions attacking a bull: these sculptures can be found in the island' museum.
Locazitation on the map of the points    5  
There was a sanctuary called "Cappiddazzu"  (ugly hat). This sacred area consisted of a protected enclosed temple that rose up from the center. It was probably dedicated to the God "Baal Hammon". Excavations allowed us to discover some holy objects, such as decorated terracotta plates: they were used as moulds to prepare their focacce (a thin pizza crust like bread). This food was offered during holy ceremonies. Some "Arule"  (little terracotta or stone objects decorated with imaginative and domestic animals) were used as incenser (incense holders).
Localization on the map of the points    6
The Phoenicians were expert craftsmen and tradesmen. The worked raw materials like iron and shells:  they also used glass and ceramics that they sold as finished products. They were famous for their production of purple dye; in fact the word  "phoenician" comes from the Greek  "Phoinix"  that means  "red colour".  The purple dye was considered a luxury product. To obtain one gram of this one would need seven thousand sea snails called Murex.
Localization on the map of the points    7
The Arcaica Necropolis goes back to the 8th century b.C., when the island town of Mothia was founded. The graves have three forms:  1-terracotta vases that held the ashes of the deceased,  2-groups of six united plaques in tufa that contain ashes,  3-or sarcophagus. In the 6th century b. C. the town was protected by a wall partially built by the Necropolis.
Localization on the map of the points    8 
On the island one can find a Sanctuary where the Phoenicians placed urns containing remains from Human and animal sacrificies. This was a common practice. From excavations archaeologists took out around 1000 urns that were found under different layers in the ground. Two of these layers of urns had stelas, the other three layers, one on the top of the other, only had urns. Studies have shown that these remains were only 20% human.
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The museum Mothia was founded by Joseph Whitaker, at the beginning of the 20th century. Remains from Mothia, Birgi and Lilibeo (Marsala today) are well displayed in the museum. In the museum we can admire: bowls, glasses, objects with metal decorations, pieces of ceramics, weapons and jewels. Two important sculptures are shown in the museum: two lions attacking a bull and the Young Boy from Mothia; but holy objects such as "stelas", incensers, amulets, scarabs (popular Egyptian magic) are well preserved. At present the museum is organized into twelve sections.  The statue of the Young Boy fron Mothia is the most valuable piece of art in the Museum's collections: it was found in the K area, without arms and feet. It is made of marble and it is 1,8 metres tall. The statue represents a well propotioned Yong Boy. He is standing upright and he wears a long pleated tunic (the chiton) which is fixed on his chest by a long sharf. Archaeologists think that a Greek artist made the statue around the 5th century B.C.. But who was this young boy anyway? The Lord Apollo? A personification of the Sun that rises from the sea? The God Melkar, divine protector of Phoenicians colonies, or did it represent a fierce warrior? Maybe a victorius "Auriga" (man leading a charriot)? 
Localization on the map of the points  10 
The House containing mosaics is built with a Hellenistic design. It was built after Mothia's foundation and it consisted of a wide open courtyard surrounded by arcades with columns. The Mosaic's House was discovered by Whitaker. The mosaics are made out of white and black pebbles taken from the river bed and made into a drapery-like carpet; that shows fights between realistic animals like the feline and the bull and imaginative creatures like the griffon attacking a deer. There are also two heads of mountain goats and a sea horse.
Localization on the map of the points   13 - 14
The Cothon is a small rectangular man-made dock with stone walls. It was used as a small trade port. Its outlet was not very wide so only little schips coult enter. It is assumed that this outlet was built to carry goods from schips, which were anchored in the far lagoon, to Mothia by little boats. The South Door is placed near the Cothon. It was protected by two polygonal ramparts (5th century b.C.) and it allows access to residential quarters from where a road to the North Door started.
This pamphlet was compiled by students attending the Technical Commercial Istitute for Tourism "G. Garibaldi" of Marsala Shool. We would like to thank the students Special recognition should also be given to the headmaster professor Francesco paolo Marino for making it possible for this work to be publisched.

LEGENDA

  1. Dock
  2. Watch tower with stairs
  3. Underwater street
  4. North door
  5. Sanctuary of the"Cappiddazzu" (ugly hat)
  6. Industrial zone and "K" zone
  7. Necropolis
  8. Tophet
  9. Whitaker museum
  10. Mosaic house
  11. Casarmetta (military storehouse)
  12. Protective walls
  13. South door
  14. Cothon
 

This pamphlet was compiled by students attending the Technical Commercial Istitute for Tourism "G. Garibaldi" of Marsala School.  We would like to thank the students. Special recognition should also be given to the headmaster professor Francesco Paolo Marino for making it possible for this work to be publisched.