La Società San Leon Energy ha rinunciato alle ricerche petrolifere nelle acque antistanti le coste marsalesi. La notizia, pervenuta con nota del Ministero dell'Ambiente, è stata accolta con sollievo dal sindaco di Marsala Renzo Carini che - con osservazioni scritte inviate allo stesso Ministero - si era fermamente opposto a quel progetto esplorativo, al fine di tutelare il nostro patrimonio marino e paesaggistico. I punti su cui l'Amministrazione comunale di Marsala aveva fondato il suo "ricorso" riguardavano, principalmente, l'area di ricerca petrolifera ("interseca i siti di interesse comunitario e le zone di protezione speciale") e l'impatto ambientale ("non vengono valutati gli effetti negativi sulla Riserva delle Egadi e su quella dello Stagnone, nonché sull'istituendo Parco nazionale delle isole trapanesi"). "In quelle osservazioni - afferma il sindaco Carini - ho anche evidenziato che il progetto di ricerca contrastava con l'importanza turistica e naturalistica dell'area da esplorare, sottolineando altresì che il Mediterraneo ha un ricambio modestissimo e che le perforazioni interessavano una zona a rischio sismico". Il Comune si era poi fatto promotore di un paio di riunioni con le Associazioni ambientaliste (WWF, Guardie Ambientali, Legambiente, Ambiente Azzurro, Faro Ambiente), anch'esse determinate a bloccare la richiesta presentata dalla San Leon Energy. Inoltre sulla questione si era anche espresso il Consiglio comunale che, all'unanimità, "aveva chiesto di adottare le iniziative necessarie per evitare danni ecologici nel tratto di mare tra Favignana e Marsala, con grave pregiudizio anche per la nostra Riserva lagunare". Ora l'ufficialità della rinuncia alle ricerche da parte della Società pugliese, con il Ministero dell'Ambiente che - si legge nella nota pervenuta al sindaco - provvederà all'archiviazione dell'istanza presentata dalla San Leon Energy.
Alessandro Tarantino