Con un provvedimento del sindaco Renzo Carini sono state stabilite le zone di tutela per la salvaguardia delle acque destinate al consumo umano. Nel Comune di Marsala, la delimitazione di tali aree - stante l'assenza di un apposito provvedimento della Regione Siciliana - sono state fissate dal sindaco in metri 10 (zona di tutela assoluta) e in metri 200 (zona di rispetto) dai punti di raccolta delle acque, costituiti dai seguenti pozzi: Sinubio, Sant'Anna, Pastorella, Scacciaiazzo, Bua, Semeraro, Sammartano e Stadio. "Ad oggi, non era prevista alcuna perimetrazione per la completa messa in sicurezza dei pozzi, sottolinea il sindaco Carini; ora, oltre alle aree di salvaguardia, sono stati imposti anche i vincoli che tutelano la qualità della risorsa idrica fornita dall'Acquedotto comunale, e ciò a maggiore garanzia della cittadinanza". Così, mentre all'interno della zona di tutela assoluta non è consentita alcuna attività (ovviamente, tranne quella necessaria per la raccolta delle acque); nelle zone di rispetto - secondo le planimetrie predisposte dal Servizio idrico integrato - sono stati imposti determinati divieti. Questi riguardano l'insediamento di determinati centri di pericolo e lo svolgimento di particolari attività - accumulo di fertilizzanti, apertura di cave, stoccaggio prodotti chimici, rottamazione di veicoli, pascolo e allevamento di bestiame, ecc. - potenziali fonti di inquinamento per le acque destinate al consumo umano. Nel trasmettere l'Ordinanza ai vari Enti competenti in materia (Autorità sanitarie, Genio civile, ecc.), si demanda alla Polizia Municipale il compito di vigilare sull'osservanza delle prescrizioni contenute nel provvedimento sindacale.
Alessandro Tarantino