Con la delicatezza di un poeta e la potenza di una rockstar, ieri sera Vinicio Capossela ha chiuso il 3° Festival del Giornalismo d'Inchiesta di Marsala. Un concerto "sold out", in cui l'autore di "Ovunque proteggi" ha alternato alcuni classici del proprio repertorio con una serie di brani dedicati al Mediterraneo, tema caratterizzante dell'edizione 2013. Come annunciato alcuni giorni fa, Capossela ha voluto però rendere omaggio al Mare Nostrum e al Festival presentando in anteprima nazionale, assieme al giornalista di "Report" Alberto Nerazzini, il suo ultimo libro "Tefteri", che l'autore ha descritto come un "taccuino dei conti in sospeso". Una pubblicazione che costituisce anche un ulteriore tassello del viaggio artistico e musicale intorno alla Grecia, ai suoi miti e alla sua storia, che Capossela sta portando avanti da alcuni anni. In "Tefteri" si riflette molto sulla profonda crisi che sta attraversando il paese che più ha influito sulla cultura europea e mediterranea. Tuttavia, come ha ricordato l'autore, "Abbiamo perso la nostra identità: la crisi può essere un modo per ricominciare". L'ultima giornata del Festival, aperta dalla triste notizia della morte di Agnese Borsellino, ha comunque permesso di continuare a parlare del Mediterraneo grazie ai contributi di Rino Giacalone, Giuseppe Lo Bianco, Giuseppe Pipitone e Giovanni Tizian, che hanno dato vita a un intenso dibattito in merito alle attenzioni delle organizzazioni criminali sulle coste del Mare Nostrum e ai mille intrecci in cui le mafie hanno spesso trovato convenienti convergenze con altri poteri, dai tempi di Enrico Mattei fino alle nuove vicende riguardanti la portualità e il Muos. E' stato poi Umberto Lucentini ad aprire un'intensa sessione pomeridiana con un dibattito sulla crisi economica a cui hanno partecipato Andrea Baranes, Gianni Riotta Loretta Napoleoni. "Chi conta veramente nell'economia mondiale e la controlla è l'1% della popolazione - ha ricordato quest'ultima - Il restante 99% della popolazione non conta, a meno che non intraprenda una rivoluzione". Baranes si è invece soffermato sull'esperienza di Banca Etica, mentre Riotta ha evidenziato come, con la "primavera araba" il Mediterraneo sia tornato al centro del mondo. E' toccato poi a Giulia Innocenzi, volto femminile di "Servizio pubblico", presentare l'inchiesta "Mani pulite 2.0" assieme alle autrici Elena Boromeo e Felicia Buonomo, che hanno raccontato una nuova pagina del malcostume e della corruzione made in Italy, soffermandosi sulla gestione del sistema informatico della Camera dei Deputati e dimostrando come il sistema politico abbia cambiato alcuni volti dai tempi di Tangentopoli, senza però rinunciare a ricorrere a mezzi poco ortodossi per salvaguardare se stesso e per portare avanti i propri disegni. A seguire, il ricordo del reporter ed attivista umanitario Vittorio Arrigoni, protagonista del documentario "Vik - L'Utopia" di Anna Maria Selini, che ha poi parlato della situazione nella Striscia di Gaza assieme a Francesco Musolino e Susan Dabbous, prima del gran finale con Capossela.
Piena soddisfazione da parte degli organizzatori - Communico e Mismaonda - per l'esito della manifestazione, patrocinata dall'amministrazione comunale che l'ha inserita all'interno del cartellone di "Marsala Città Europea del Vino 2013".