Dopo l'"incidente di percorso" della seduta precedente (quando è venuto meno il numero legale poco prima della votazione dopo che la discussione era praticamente chiusa e l'aula aveva preannunciato un voto favorevole), il Consiglio Comunale s'è riscattato esprimendo all'unanimità il proprio parere favorevole sul nuovo Statuto della Casa di Riposo "Giovanni XXIII". Alla votazione hanno preso parte venti consiglieri e tutti hanno votato favorevolmente. Diversi consiglieri (tra questi Carnese, Di Girolamo, Genna e Sturiano) non hanno perso occasione per "motivare" il voto espresso, auspicando che le modifiche apportate allo Statuto possano effettivamente servire ad un rilancio della struttura, che oggi ha debiti per quasi due milioni di euro, ma che ha bisogno di maggiori attenzioni da parte dell' amministrazione comunale.
Successivamente, dopo un preciso intervento del consigliere Michele Gandolfo (che ha lanciato un grido d'allarme circa la decisione presa dal sindaco Adamo di non affidare più la gestione degli impianti sportivi della città alle società sportive, ma di bandire una gara per concederli per un periodo più lungo (anche 15-20 anni) anche ad imprenditori privati che vogliano avere un ritorno economico), si è aperto un infuocato dibattito, che ha visto impegnati quasi tutti i consiglieri e, in particolare, Di Girolamo, Augugliaro, Carnese, Genna, Anastasi, Sturiano e Russo.
Generale la "levata di scudi" contro il primo cittadino, accusato di avere stravolto quello che fino a pochi giorni prima era stato il "percorso" seguito dall'assessore allo Sport Eleonora Lo Curto, dalla Commissione consiliare allo sport presieduta da Antonio Putaggio, dalla Consulta Comunale presieduta da Andrea Baiata ed ancora dal presidente del Consiglio Enzo Sturiano, e volto ad affidare, secondo quanto prevede l'apposito regolamento, gli stessi impianti sportivi alle società (ovviamente, se più di una, a quelle militanti nella categoria superiore) che praticano le discipline ospitate nelle varie strutture comunali.
"Non si può risparmiare sullo sport per la valenza sociale che esso riveste" è stato detto nel corso dei vari interventi perché risparmiare sullo sport, e non dare in gestione gli impianti alle società sportive che ne hanno diritto, significa mettere in ginocchio società gloriose come lo Sport Club Marsala 1912 (che sta allestendo una squadra molto ambiziosa e che ha chiesto soltanto il rifacimento del manto erboso e la gestione del Municipale "Nino Lombardo Angotta") ed il Marsala-volley, che già ha dovuto rinunciare al ripescaggio in A2 femminile e dovrà ripartire dalla B1 e rischia, ora, di non avere più in gestione la "Fortunato Bellina".
Non sono mancate accuse, nel corso del dibattito, anche all'assessore allo sport Eleonora Lo Curto, una cui intervista era andata in onda poco prima sulle frequenze di una radio privata cittadina (Radio Itaca) e che non sarebbe stata capace di opporsi -è stato detto- alla decisione del primo cittadino, pur avendo lavorato per circa due mesi ad un progetto completamente opposto. "C'è stato un difetto di comunicazione tra me ed il Sindaco -ha ammesso l'onorevole Lo Curto intervenendo in aula dopo essere stata chiamata al telefono da Michele Accardi, suo consigliere di riferimento- ma io non posso oppormi ad una decisione presa dal primo cittadino con il nobile scopo di contenere e ridurre le spese, in un momento così particolare per l'economia nazionale. Mi rendo conto delle preoccupazioni degli sportivi e dei diretti interessati, ma l'amministrazione comunale -state certi- ha a cuore le sorti dello sport cittadino."
L'Addetto Stampa
Giancarlo Marino