Si è concluso con la presentazione della Carta di Marsala, la nomina di Jerez de la Frontera, famosa per i suoi vini xerès o sherry, come Città europea del Vino 2014 e con l'inserimento di Palermo nel circuito delle Città del Vino, il primo Forum internazionale dell'Economia e del mercato vitivinicolo, organizzato a Marsala dall'Assessorato alle Risorse Agricole ed Alimentari della Regione Sicilia e dall'Istituto regionale Vini e Oli di Sicilia, in collaborazione con l'amministrazione comunale della città.
La Carta di Marsala è un documento-manifesto che contiene le indicazioni e alcune proposte operative per il futuro della vitivinicoltura italiana in generale e siciliana in particolare "un momento di riflessione ma anche propositivo - come ha sottolineato il sindaco di Marsala Giulia Adamo - rispetto alle cose da fare per la nostra viticoltura".
Si tratta di un testo programmatico che nasce dal contributo degli attori dell'intero comparto vitivinicolo nazionale e che guarda con molta attenzione anche ai fattori ambientali, nella convinzione che, per il sistema del vino siciliano, ci sia la necessità di fondare il processo di qualificazione su obiettivi e indicatori comuni, in modo di mettere il prodotto ed il consumatore al centro della proposta di cambiamento.
In questa chiave, il concetto di sostenibilità diventa fondamentale così come l'interconnessione tra economia, società ed ambiente , per affermare che il vino siciliano non è solo un'eccellenza qualitativa ma è anche un prodotto responsabile.
Promuovere la sostenibilità dello sviluppo economico è, peraltro, alla base della Green Economy, una nuova visione delle politiche agricole, ambientali e del territorio, condivisa dal mondo del vino soprattutto su alcuni nodi cruciali quali: la riduzione del consumo del suolo agricolo e della sua cementificazione, il riconoscimento del verde agricolo come spazio produttivo economicamente rilevante, l'attenzione alla multifunzionalità delle imprese che presidiano le aree rurali, l'incentivazione dell'archeo-agri-turismo, la diffusione dell'agricoltura biologica e del consumo di prodotti agroalimentari a filiera corta e l'adozione di buone pratiche agronomiche.
Sostenibilità, infatti, non vuol dire solo l'impiego di strumenti di analisi ma innovazioni da introdurre nell'intero processo produttivo, tutela della biodiversità, etica del lavoro in vigna e in cantina. Significa disseminare quanto più possibile tutte quelle pratiche che possono consentire una più efficace gestione del territorio anche alla luce dei recenti cambiamenti climatici: introduzione delle agroenergie e dell'agricoltura di precisione, razionalizzazione dell'uso delle risorse idriche, creazione di un osservatorio sulle temperature e di un sistema cartografico interattivo dei fondi agricoli, progettazione di attività di zonazione viticola.
La vitivinicoltura, come del resto tutte le attività agricole, ha effetti sull'ambiente, incide sul paesaggio, sull'uomo, sugli animali e sulle piante. Indirizzare la coltivazione verso modelli sostenibili a basso impatto, quali la lotta integrata e la conduzione biologica, integrate con le conoscenze e le innovazioni tecnologiche, comporta non solo la difesa ma anche la valorizzazione del territorio stesso. Da questo punto di vista, la vite e il vino possono essere un modello di sviluppo, culturale e colturale, di riferimento anche per altri settori.
A questo fine, la semplificazione burocratica e la riduzione degli oneri amministrativi a carico delle aziende, così come la frammentazione dei centri decisionali e la necessità di un unico codice del vino, sono esigenze imprescindibili per garantire la competitività delle imprese.
Fondamentale è anche il rapporto con i centri urbani. La difesa dei suoli agricoli dalle aggressioni del mattone e del cemento è un elemento di equilibrio (pianificazione territoriale tra aree urbane e aree rurali) da cui dipende la tutela del paesaggio di domani. In questa direzione, un contributo fondamentale può venire dal Piano Regolatore delle Città del Vino, che, grazie a linee metodologiche di pianificazione territoriale ed urbanistica coerenti con la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli e la qualità della vita dei suoi abitanti, è uno strumento fondamentale per conoscere e valorizzare il patrimonio materiale e immateriale di una comunità e regolarne l'uso.
La certificazione rappresenta, infine, un altro punto importante sia perché le aziende e i consumatori hanno bisogno di asserzioni sempre più accurate e verificabili (dichiarazioni, etichette, marchi), sia perché le asserzioni devono essere in grado di trasferire con efficacia il reale valore "green" di un prodotto (ad esempio la biodegradabilità, la % di riciclabilità, la provenienza da aree gestite in maniera sostenibile). Tali attività di normazione e di certificazione hanno, tra l'altro, ricadute positive in tema di innovazione organizzativa, tecnologica e legislativa, relativamente ai servizi di tracciabilità dei prodotti, di contrasto alla contraffazione e di informazione/comunicazione al consumatore.
Al termine dei lavori del Forum, il sindaco Giulia Adamo ha consegnato allo scrittore Giuseppe Culicchia il riconoscimento di "Cittadino Benemerito" della Città di Marsala.