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  • 5 Ottobre - INCONTRO FRA COMMISSIONE ALL'AGRICOLTURA DELLA CAMERA, AMMINISTRAZIONE COMUNALE E VITICOLTORI
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INCONTRO FRA COMMISSIONE ALL'AGRICOLTURA DELLA CAMERA, AMMINISTRAZIONE COMUNALE E VITICOLTORI

L'intervento del Vice Sindaco Michele Milazzo

Incontro questo pomeriggio nella Sala Congressi del Complesso Monumentale di San Pietro fra la Commissione agricoltura della camera presieduta dall'on. Leon, l'Amministrazione comunale rappresentata dal vice sindaco Michele Milazzo e tantissimi viticoltori marsalesi. All'incontro ha presenziato il Prefetto Vicario dottor Ingoglia. Fra i componenti della Commissione anche l'on. Massimo Fundarò, deputato della Provincia. Diversi ed articolati gli interventi fra cui quello del Vice Sindaco Michele Milazzo, titolare della delega all'agricoltura che riportiamo integralmente:
 
 
 
Onorevole Presidente della Commissione Parlamentare all'Agricoltura della Camera, Signori Componenti, Eccellenza, Autorità, viticoltori tutti,


Ho il piacere e l'onore di portarVi il saluto del Sindaco della nostra Città, avvocato Renzo Carini, che stamani ha preso parte al corteo di protesta degli agricoltori per le vie della Città e che per inderogabili ed urgenti impegni istituzionali, ha dovuto lasciare Marsala.
L'incontro con la Commissione Agricoltura della Camera giunge in un momento davvero drammatico per il settore portante della nostra economia e cioè la viticoltura. Migliaia di lavoratori della terra della provincia più vitata della Sicilia, la nostra, sono attanagliati da una crisi che allo stato sembra irreversibile.
Eppure in questo contesto nessuna delle Autorità preposte (e mi riferisco a Stato e Regione) ha assunto fino ad oggi concrete iniziative atte a soddisfare le esigenze dei nostri agricoltori, se non intervenire con sporadici palliativi. Troppo poco per i nostri viticoltori che hanno fatto del duro lavoro della terra la loro principale ed unica ragione di vita.
Gli agricoltori, che anni addietro grazie alla coltura delle vigne riuscivano a fare studiare i figli, costruivano la casa, compravano la terra, acquistavano attrezzature, potevano dare sicurezza alla famiglia e vivere decorosamente, oggi sopravvivono con tanti stenti e sono stati costretti ad indebitarsi.
E, purtroppo, non finisce qui perché anche le piccole e medie imprese che lavoravano nel settore (mi riferisco all'indotto) si trovano sull'orlo del fallimento e ricorrono a mutui o prestiti vari per sopravvivere e non licenziare gli operai.
Lo stato di crisi che si è venuto a creare ha pure investito, infatti, tutti gli altri settori produttivi ed economici. Mi riferisco ancora ai negozianti, agli artigiani, agli impiantisti, ecc... Forse non si è ancora compreso che andando male la viticoltura non muore solo questo settore, ma tutta l'economia dei nostri Comuni.
La cosa strana ed ambigua è che nessuno sembra accorgersi di ciò.
Da parte di questa Amministrazione, fin dall'insediamento, che risale ad appena 4 mesi addietro, è stato fatto quanto era nelle nostre possibilità, pressando Stato e Regione affinché incontrassero i nostri viticoltori e le associazioni che li rappresentano.
Gli agricoltori rispettano tutti, ma vogliono essere rispettati. Non chiedono posti di lavoro, nè contributi, né puro assistenzialismo, ma interventi concreti a supporto delle loro aziende, chiedono una nuova politica agricola che tenga conto delle loro realtà, delle piccole dimensioni delle loro aziende e che non si continui a privilegiare i grandi possidenti ed i grandi gruppi industriali.
Oggi il prezzo medio di una bottiglia di vino e di circa 9-10 euro; mentre 100 kg di uva viene pagata a 10,00 euro. Una cosa davvero assurda ed incomprensibile che penalizza solo ed esclusivamente il nostro viticoltore. Di certo però gli amici viticoltori non si arrendono, né, tanto meno, sono disposti a svendere la loro terra.
I nostri vigneti, i nostri catastini, vanno difesi con tutte le nostre forze.
La nostra storia, la nostra cultura non può essere preda degli avvoltoi.
Lecito è pensare che dietro tutto questo vi sia una manovra da parte di poche grandi aziende che controllano il mercato ed hanno fatto crollare il prezzo del prodotto, per così poter acquistare a prezzi stracciati i nostri terreni per poi aumentare e stabilizzare il tutto a loro favore, ma hanno fatto male i loro conti.
I viticoltori marsalesi non lo consentiranno e e non si arrenderanno di fronte a tante avversità.
Onorevoli componenti la Commissione Agricoltura, L'Amministrazione Comunale si fa portavoce del forte disagio che esprime il mondo vitivinicolo locale e provinciale che merita risposte immediate atte a fornire condizioni rapide e concrete che possano fare superare la pesantezza finanziaria e la crisi che attanaglia il comparto vitivinicolo.
E' finito il tempo dello studio, dei tavoli di lavoro, dei dibattiti, delle strumentalizzazioni...
"Dum Romae consulitur Saguntum expugnatur" - mentre a Roma ancora si consultano Sagunto viene espugnata. Così si espresse in uno dei momenti più tragici della storia della nostra Sicilia il cardinale Salvatore Pappalardo, citando una memorabile frase di Tito Livio.
E credo proprio che non ci possa essere esempio più calzante per farvi comprendere la drammatica situazione dei nostri viticoltori, abbandonati in un momento assai drammatico da coloro che li avrebbero dovuti tutelare e difendere.
L'Amministrazione Comunale è stata e continua ad essere in prima linea a fianco dei viticoltori per sostenere tutte le loro iniziative, per portare ovunque ed in ogni luogo le loro legittime richieste ed aspettative.
Occorre che Regione e Stato, in perfetta sinergia, elaborino immediatamente un piano d'intervento che attutisca la gravissima crisi che attraversa il mondo vitivinicolo.
Bisogna riconoscere lo stato di calamità naturale per i nostri vigneti flagellati prima dalla peronospera e poi dai forti venti sciroccali; bisogna elargire immediatamente i contributi sulla siccità, bisogna modificare il piano di sviluppo rurale, occorre prolungare la scadenza delle cambiali agrarie ma bisogna soprattutto programmare una serie di interventi mirati per ridare al nostro viticoltore serenità, fiducia nelle Istituzioni e soprattutto una rinnovata voglia di tornare a coltivare i propri vigneti che in assenza di serie iniziative da parte del legislatore da qui a breve saranno abbandonati assumendo aspetti spettrali.
E per essere credibili è indispensabile, fin da subito, indicare le necessarie coperture finanziarie.
Il mio intervento finisce qui perché desidero che si dia tutto lo spazio possibile e voce soprattutto ai viticoltori presenti che meglio di chiunque altro potranno rappresentarVi la triste e drammatica realtà della nostra viticoltura che è certamente diversa di quella delle grandi industrie e delle Cantine che - mi risulta - avete visitato e delle quali Marsala va certamente fiera ma che nulla hanno a che vedere con i nostri viticoltori.
Rinnovo l'appello a tutti, finchè questa battaglia divenga la battaglia di tutti i marsalesi, che non può avere colori politici, non può essere di destra o di sinistra, non può avere un solo padre e lo dico nella convinzione che si può vincere soltanto se si comprende che in gioco vi è la sopravvivenza della nostra economia e delle nostre famiglie.
Grazie per avermi ascoltato.
 
 
 
                                                    Comunicato a cura dell'Ufficio Stampa