La legge fissa dei paletti ben precisi riguardo alle opere edilizie abusive, assegnando altresì ai Comuni la valutazione circa la sussistenza di "prevalenti interessi pubblici" cui destinare l'opera abusiva acquisita al patrimonio dell'Ente che, viceversa, è soggetta a demolizione. Si tratta di una questione alquanto delicata, con ovvi risvolti sociali e di ordine pubblico, che l'Amministrazione Carini di Marsala - nelle more che l'Organo consiliare competente definisca le procedure di legge - ha voluto disciplinare con un provvedimento di Giunta che mette un punto fermo in materia. In pratica, viene contemplata la possibilità che gli immobili di Marsala costruiti in violazione di norme edilizie - già materialmente in possesso del Comune - siano provvisoriamente concessi in uso agli stessi responsabili degli abusi che ne facciano richiesta. "Abbiamo regolamentato una questione che si trascinava dal 1996, sottolinea il sindaco Renzo Carini; è chiaro che ogni tipo di abusivismo va perseguito e sanzionato, ma è pur vero che le abitazioni abusive acquisite al patrimonio, la cui destinazione è ancora lontana dal definirsi, comportano per il Comune notevoli ed inevitabili spese che potrebbero rivelarsi paradossalmente inutili". Da qui il provvedimento della Giunta Municipale di Marsala - istruito dal dirigente legale Salvatore Giacalone - che, sostanzialmente, prevede la concessione agli abusivi dell'uso provvisorio degli immobili già sgomberati, nonchè l'obbligo del pagamento di un canone annuo pari all'imposta comunale che sarebbe attualmente dovuta qualora l'immobile in questione fosse stato regolarmente costruito: tale canone è altresì maggiorato del 10%. In più, restano a carico degli abusivi le spese di custodia e di manutenzione dell'abitazione che dovrà poi essere restituita al Comune nello stesso stato di conservazione in cui l'hanno avuta provvisoriamente assegnata. "Un'apposita convenzione disciplinerà l'affidamento dell'immobile - afferma Anna Bandini, assessore ai servizi legali; conseguentemente, la violazione delle condizioni stabilite comporterà la risoluzione del rapporto tra cittadino e Comune". Sarà ora compito dei dirigenti di riferimento sovrintendere agli atti istruttori che daranno attuazione a quanto stabilito dalla Giunta Municipale.
Alessandro Tarantino