Da tempo, il Comune di Marsala ha avviato il processo per la vendita di beni ritenuti non strategici, con il duplice scopo di ottenere introiti da un patrimonio sostanzialmente non utilizzabile. A tal fine, il Consiglio comunale aveva già approvato il Piano delle dismissioni, inserendovi ben undici immobili. Ma oltre a questi, nell'obiettivo di razionalizzare la spesa rientrano anche gli immobili ad uso abitativo o di servizio. Per questi, con provvedimento del Commissario straordinario Giovanni Bologna, è stato approvato uno specifico Piano triennale che individua le misure volte a creare economie di gestione e ridurre altresì le spese di manutenzione ordinaria. Dalla relazione predisposta dal settore Sviluppo economico e Patrimonio, si evince che il Comune è proprietario di 83 alloggi di edilizia residenziale pubblica (alla cui gestione è anche interessata lo IACP), nonché di numerosi immobili di servizio adibiti ad uffici. Ebbene, tutti saranno assoggettati a principi di ottimizzazione. Per gli immobili comunali, in particolare, si provvederà altresì a riorganizzare gli uffici e ridimensionare significativamente gli spazi, tenuto conto dei processi di informatizzazione dei servizi. Analoghe misure saranno applicate anche con riferimento all'utilizzo di immobili di proprietà privata, con l'ulteriore impegno di ridurre le locazioni passive. Inoltre, con riguardo agli immobili comunali affidati a terzi, l'obiettivo è quello di perseguire la massima redditività sia rendendo più efficiente l'incasso dei canoni (lotta alla morosità) che applicando prezzi d'affitto di libero mercato. Più accurati controlli, infine, per i beni immobili concessi a titolo gratuito. Sul punto, tra l'altro, l'Amministrazione comunale verificherà costantemente che - a fronte delle condizioni agevolate previste per l'associazionismo e il noprofit - ci sia coerenza tra l'effettivo utilizzo del bene e le finalità del concessionario, cui vanno comunque imputate le utenze.
Alessandro Tarantino