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MARSALA RICORDA PIER PAOLO PASOLINI

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L'appuntamento sabato prossimo, 21 novembre - alle 17,30 - al Teatro Comunale

 

Pier
Paolo Pasolini, regista e poeta, assassinato 40 anni fa, verrà ricordato sabato
prossimo, 21 novembre 2015, alle ore 17,30 al Teatro comunale "Eliodoro
Sollima". L'iniziativa promossa dall'Amministrazione guidata dal Sindaco
Alberto Di Girolamo, vedrà la presenza di Simona Zecchi, giornalista e
scrittrice, che ha recentemente pubblicato il libro "Pasolini, massacro di un
poeta", in cui la stessa scrittrice riprende il filo della storia per tirarne
fuori una lucida inchiesta, ripartendo proprio da quella maledetta notte di 40
anni fa, quando il poeta fu massacrato non da uno, ma da molti assalitori (le
prove indicano che c'è stata una vera mattanza, non una semplice lite).

Sempre
nel corso dell'iniziativa culturale, che si avvale della collaborazione della
Libreria Mondadori, della Mepa comunicazione e dell'agenzia Communico; nonchè
dell'apporto di Linda Licari e Vito Trapani, verrà proiettato il film "La
Ricotta", il cortometraggio di 35 minuti realizzato, nel 1963, da Pier Paolo
Pasolini  con Orson Welles, Mario Cipriani, Laura Betti, Vittorio La Paglia.

A dialogare con la scrittrice
Simona Zecchi sarà la giornalista Chiara Putaggio. 



 

                                                                                                     
     Nino Guercio - Capo Ufficio
Stampa




 

"L'inchiesta
dell'autrice prende le mosse da quella sciagurata notte e da quanto
accaduto subito dopo, con l'ausilio di straordinarie prove fotografiche mai
emerse sinora, di evidenza schiacciante, di documenti inediti, interviste e
testimonianze esclusive, con la voglia di confutare moventi ufficiali e
spazzare vie le piste finora accreditate - dall'«omicidio a sfondo sessuale» al
«misterioso» Appunto 21 di "Petrolio".

 

Pasolini
ha catalizzato nel nostro Paese tanto amore quanto odio, tanto rispetto quanto
disprezzo, come mai nessun'altro scrittore, regista, poeta ha avuto modo di
sperimentare nella nostra storia recente. In parte il libro ci permette di
indagare motivi e risvolti di tale fenomeno culturale, tendendo 'in vita' non
solo l'opera del poeta, ma la sua stessa figura di uomo e cittadino, cercando
di comprenderli entrambi: "La morte non è nel non potere più
comunicare, ma nel non potere più essere compresi" scriveva il poeta in
"Poesia in forma di rosa" (1961-1964).

 

Dall'oscuro
attentato nei pressi dall'abitazione di Pasolini al furto di bobine del suo
ultimo film, dalla presenza di più macchine all'Idroscalo (e la prova del
doppio sormontamento del corpo ormai agonizzante) ai testimoni che nessuno ha
mai voluto veramente ascoltare, dalla possibile matrice fascista dell'agguato
alla pessima direzione dell'intelligence nostrana, dal ruolo depistante
dell'enigmatico Giuseppe Pelosi ai tentativi di alcuni giornali, sempre ben
informati, troppo informati, di trasformare Pasolini in imputato nello stesso
processo che avrebbe dovuto stabilire l'identità dei suoi assassini, in "Pasolini,
massacro di un poeta" Simona Zecchi racconta di questo e di molto altro,
con un unico fine: dire e trovare la verità, niente altro che la verità.