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MARSALA RICORDA LE VITTIME DELLA STRAGE DI CAPACI DEL 1992

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In Piazza Della Repubblica gli interventi delle Istituzioni e delle Scuole

"La mafia toglie respiro, speranza. Siamo contro i soprusi e l'arroganza della criminalità organizzata. Non deleghiamo solo a magistrati e poliziotti, che già contano tante vittime, la lotta alla mafia. Ciascuno di noi, nel proprio piccolo - a scuola, a lavoro, ovunque - deve agire nella legalità, difenderla ogni giorno affinchè tutti si possa vivere in un mondo migliore". È quanto ha affermato il sindaco Alberto Di Girolamo nel suo intervento di apertura di questa giornata - 23 maggio - in cui ricorre il 25° Anniversario della strage di Capaci, l'agguato mafioso in cui furono uccisi Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. In Piazza Della Repubblica, nel corso dell'iniziativa coordinata dall'assessore Clara Ruggieri, ha pure preso la parola il presidente del Tribunale Alessandra Camassa: "Ho lavorato con Falcone, che aveva un alto senso del dovere e dello Stato. Il messaggio di Giovanni è chiaro ed insegna che se anche la corruzione arriva nelle Istituzioni, l'alternativa non può essere la mafia, ma è sempre lo Stato, cui Falcone rimase comunque fedele" . Il procuratore della Repubblica Vincenzo Pantaleo, nel rivolgersi ai giovani ha affermato che "voi siete la speranza in un futuro migliore, ma occorre che il nostro esempio vi aiuti ad agire con senso di responsabilità. L'impegno di Falcone e di tutte le vittime della mafia è il nostro faro, che ci rende consapevoli dei nostri diritti e dell'importanza della legalità" . Di mafia quale "enorme problema della società e incompatibile con la libertà costituzionalmente garantita"  ha parlato il presidente del Consiglio comunale Enzo Sturiano: "Non bastano le parole se non sono seguite da impegno quotidiano, buona politica, cultura della legalità, attacco ai patrimoni mafiosi e controllo del territorio" . Gli interventi istituzionali si sono chiusi con Giulia D'Alessandro, presidente della sotto sezione dell'ANM di Marsala: "A scuola studiamo la storia per crescere. Anche la storia di Giovanni Falcone va in questa direzione ed insegna che restando isolati si diventa bersaglio; mentre occorre che ciascuno sia responsabile per costituire, tutti assieme, un unico simbolo di lotta alla mafia" . La manifestazione di Piazza Della Repubblica è poi proseguita con letture e canti da parte delle Scuole e delle Associazioni che hanno collaborato alla giornata del ricordo promossa dall'Amministrazione Di Girolamo.   

Alessandro Tarantino