Entrano
nel vivo le celebrazioni religiose, socio-culturali e ricreative in onore di
San Giovanni Battista, compatrono della nostra Città. Iniziate lunedì scorso, le diverse iniziative
e le celebrazioni eucaristiche proseguiranno anche oggi, domani e domenica. Il
programma stilato dal rettore Don
Francesco Fiorino e dall'arciprete Padre Giuseppe Ponte prevede per oggi, nella
sala conferenza del Museo Lilibeo (ore 17,30), un altro convegno sul tema: Da
Lilibeo a Marettimo, battisteri cristiani tra la Sicilia e il Nord Africa". A
relazionare saranno gli archeologi Elena Pezzini e Filippo Pisciotta. A seguire
(ore 19,00) vi sarà la Santa Messa nella chiesa che sorge nella zona del Boeo.
Domani
giornata clou. Tre le celebrazioni dell'eucarestia al mattino: ore 8,30 - 9,45
- 11,00 precedute dall'Alborata (ore 8,00) e frammezzate dal Giro della banda
Musicale per le vie del centro storico (ore 9,30). Nel pomeriggio la Santa
Messa solenne (ore 18,00) e a seguire la processione del simulacro che
percorrerà via Lungomare Boeo (sosta al Porto), via Mario Nuccio, piazza Del
popolo, via Vespri, piazza Mameli, via Sibilla, via Armando Diaz, lungomare
Boeo con ritorno nel piazzale della Chiesa di San Giovanni. Le esibizioni musicali sul tema "Unire i
Popoli" (ore 21,15) e i tradizionali giochi pirotecnici (ore 22,30) concluderanno
la giornata. Domenica i festeggiamenti, che si avvalgono del Patrocinio
dell'Amministrazione Di Girolamo, prevedono nel pomeriggio, alle ore 18,30, un
sit in per la costituzione di un fondo di solidarietà finalizzato all'adozione
di bambini a distanza (ore 18,30), la Santa Messa (ore 19,15) e un aperitivo
offerto da alcune aziende che promuovo il consumo critico antiracket.
Ieri,
intanto, il rettore della Chiesa Padre Francesco Fiorino ha inviato, attraverso
alla stampa, una lettera (la terza) alle sorelle e ai fratelli marsalesi che
testualmente recita:
"Ascoltiamo
gli appelli forti che san Giovanni Battista, nostro compatrono, anche oggi ci
rivolge.
Sorelle e fratelli marsalesi, cari concittadini,
dal mese di novembre del 2015 sono "rientrato" (sono nato infatti nella via
Armando Diaz) a pieno titolo ad essere cittadino attivo della nostra Marsala.
Dopo quasi 26 anni di ministero sacerdotale e di vari impegni socio-caritativi
vissuti soprattutto in altre cittadine e non solo, ho notato nella nostra bella
ed accogliente città vari cambiamenti socio-culturali e religiosi. Dopo un anno
(novembre 2015 - 1 gennaio 2017) come cappellano al Presidio ospedaliero "Paolo
Borsellino", dal mese di febbraio di quest'anno sono rettore della chiesa di
san Giovanni al Boeo che fa parte del Parco archeologico Lilibeo.
Ho pensato di scriverVi questa mia terza lettera nell'imminenza della festa
della Natività di san Giovanni Battista perché la sua testimonianza ed i suoi
"appelli" mi sembrano ancora attuali e decisivi. Il grande profeta Giovanni è
compatrono di Marsala assieme a Maria Santissima della Cava. Giovanni è una
figura austera e, in un certo senso, violenta. Ha un messaggio ancora attuale
da annunciare a tutti: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!".
Capisco che per diversi marsalesi avere dei santi patroni è insignificante o
non in linea con i propri riferimenti ed orientamenti di vita. Confrontarsi e
dialogare positivamente, a mio parere, non è mai tempo perso.
Gli "appelli" di Giovanni Battista a noi marsalesi mi sembrano i seguenti:
dispiacere meno solidarietà e meno partecipazione alle iniziative
socio-culturali. Perché questa chiusura nel privat1) Ritornate a Dio Padre con cuore aperto e sincero
Non è evidente che nella nostra città diversi, adulti e giovani, vivano senza una concreta adesione alla Presenza amorevole e misericordiosa di Dio ed ai Suoi comandamenti di vita, di pace e di giustizia?
Quante sono le persone "perbene" che affermano di essere credenti e poi rimangono piene di superbia, soddisfatti di sé, interessati quasi esclusivamente al proprio piacere e al solo perseguimento dei propri progetti?
Quanti pensano che bastano alcuni semplici riti religiosi o partecipare a qualche "processione" o pellegrinaggio/gita per sentirsi docili e obbedienti a Dio?
Quanti hanno abbandonato la Madre Chiesa per "rifugiarsi" o "approdare" in gruppi e "chiese varie" che tanto di Gesù Cristo e dei Suoi insegnamenti hanno "trascurato/cancellato"? E quelli che nel 2017 frequentano maghi, pseudoguaritori, presunte ed illusorie "cure alternative", gruppi con idee strane e disumane (satanismo, culto degli UFO, seguaci della Paparelli, "energie e cibi particolari")?
2) "Fate dunque un frutto degno della conversione" (Mt 3,8). Non sono accettabili individualismo ed indifferenza.
Giovanni Battista denuncia i peccati sociali di avarizia, di ingiustizia, di violenza, di lussuria, di religiosità superficiale ed individualista, e grida alle folle: "Fate dunque un frutto degno della conversione": dar da mangiare a chi ha fame, vestire gli ignudi, non rubare, non fare violenza, non sfruttare, non estorcere... Ma purtroppo questi peccati sociali, anche nella nostra comunità civile ed ecclesiale, hanno una degradazione più disumana: l'indifferenza. Essa è la principale "malattia" della nostra società, caratterizzata sempre più da uno sfrenato individualismo, in cui ognuno pensa di bastare a se stesso e di non aver bisogno dell'altro. L'indifferente fa tutto per convenienza e con freddezza. Nella nostra Marsala ho notato con o nel piccolo
gruppo/compagnia? Perché non unire le forze per aiutare e per trovare soluzioni
adeguate alle necessità della nostra comunità cittadina?
3) "Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre
paghe" (Lc 3,14). Non sono accettabili corruzione, racket, mentalità mafiosa,
come anche approfittare del proprio ruolo sociale, politico e religioso.
Giovanni richiama apertamente tutte le categorie sociali ed istituzionali. Dal
tetrarca Erode Antipa - che compie scelleratezze ed abusi - ai militari, dagli
esattori delle imposte ai detentori del potere religioso. Il Profeta non manca
di rispetto a nessuno, anzi cerca in tutti i modi di correggere gli altri per
aiutarli a recuperare la loro dignità e la loro autentica libertà. Giovanni ci
invita a non cadere nel pettegolezzo, nello sparlare, nella doppiezza, nel
formalismo/spiritualismo disincarnato, nell'allontanare chi ci fa riflettere e
ci sprona a migliorare. Il Battista ci fa comprendere che "nulla può esservi di
più crudele di quella bontà che lascia l'altro nel suo peccato, nulla può
esserci di più misericordioso del duro rimprovero che richiama il fratello
dalla via del peccato" (D. Bonhoeffer). Sulla testimonianza credibile e
coerente di Giovanni, siamo chiamati a rifiutare ogni atteggiamento e
comportamento di disprezzo e di sfruttamento violento e perfido delle persone,
di ogni persona. La nostra città ha bisogno di donne e uomini che lottano
contro la mentalità (modo di pensare e di agire) mafiosa e di corruzione morale
e socio-politica. Non bastano, e sono inefficaci, le lamentele, le menzogne per
coprirsi e le offese verbali, peggio le violenze fisiche e le
intimidazioni/minacce.
Abbiamo un grande ed esemplare Patrono, cari concittadini, prendiamo da Lui
ispirazione e sostegno. Ho dei progetti solidali e delle iniziative formative
ed operative da proporVi, attendo fiducioso un Vostro riscontro alla presente.
Vi ringrazio della cortese attenzione e mi auguro di vederVi presto nella
chiesa di San Giovanni al Boeo.
Nino Guercio - Capo Ufficio Stampa